giovedì 28 novembre 2019

Racconto - Abbiamo un contratto mazzamurello

È con gioia che vi presento il mio racconto dal titolo "Abbiamo un contratto mazzamurello".
Per chi non è marchigiano (e forse anche per qualcuno che lo è) il termine mazzamurello può sembrare una parolaccia, perciò mi sembra doveroso spiegare in poche parole ciò di cui sto parlando.

I mazzamurelli sono delle figure del folclore marchigiano e dei Monti Sibillini. Si tratta di una sorta di spiritelli o folletti, assimilabili ai leprecauni irlandesi, che vivono nei boschi e si divertono a fare dispetti come spostare o nascondere gli oggetti nelle case altrui. Non si hanno delle descrizioni specifiche del loro aspetto, si sa solo che sono piccoli e particolarmente sfuggenti.

Foto scattata durante l'avvistamento di un mazzamurello in un bosco.
Come? Non lo vedete? Ve l'ho detto che sono sfuggenti

A differenza delle altre figure del piccolo popolo (ovvero delle figure fantastiche) il mazzamurello ha una caratteristica peculiare e cioè quella di battere contro i muri delle case con una mazza. Da qui, secondo alcuni, il loro nome: mazzamurelli.
Vi è mai capitato di sentire alcuni colpi in casa senza un motivo apparente e senza capirne la provenienza? Se sì, quello potrebbe essere il segno della presenza di un mazzamurello.

Date retta al mazzamurello, se lo contrariate al posto
dei muri potrebbe colpirvi la capoccia!
Oltre al mazzamurello, l'altra cosa che voglio accennarvi è che in questo racconto si può respirare un po' l'atmosfera della vita rurale che si aveva nelle Marche fino a una sessantina di anni fa.
Mi piacciono particolarmente queste storie del passato marchigiano e trovo stupendo ripensare a quello spirito di adattamento, di sacrificio e fatica che contraddistingueva le persone a quel tempo, dove anche se non si aveva niente bastava un sorriso e si aveva tutto.
Non sto facendo un discorso del tipo "si stava meglio quando si stava peggio", ma semplicemente reputo importante conoscere come vivevamo e cosa facevamo fino a non molti anni fa e quali erano le nostre abitudini e le nostre credenze, per ricordare e fare tesoro di tutto ciò che di buono ci hanno lasciato le persone che hanno vissuto in quell'epoca e cercare di riproporlo a modo nostro nella nostra vita moderna, per trasmettere qualcosa di ancor più buono alle generazioni future.
Ecco, con questo spirito semplice ho scritto il racconto che vi propongo, che spero possa piacervi quanto a me è piaciuto scriverlo.

pagina casa editrice
Giusto per la cronaca, concludo l'introduzione dicendovi che con questo racconto ho partecipato al concorso "Racconti marchigiani 2019", indetto da Historica Edizioni. Il racconto è piaciuto (YUHU!!!) ed è stato scelto per far parte dell'antologia Racconti Marchigiani 2019, di cui vi incollo qui di fianco l'immagine della copertina. (Se ci cliccate sopra potete accedere direttamente allo store della casa editrice e acquistare il libro alla cifra di €20,00 + €2,00 di spese di spedizione).
Vi dico solo che la presentazione del libro c'è stata domenica scorsa e in questi 3 giorni, quando ho avuto un attimo di tempo, ho letto qualcuno degli altri racconti (in tutto sono più di 60). A mio modesto avviso alcuni sono davvero belli, altri carini, altri un po' meno. Di certo ce ne sono per tutti i gusti: dal giallo, al fantastico, al racconto storico, alla favola, al contemporaneo. Un pot-pourri di generi e stili che può piacere come può dar fastidio. Se siete curiosi compratelo pure, alla fine ne vale comunque la pena.
Se invece siete interessati solamente al mio racconto, visto che i diritti dello stesso sono rimasti a me, potete leggerlo gratuitamente on line grazie al link qui sotto:

(cliccate sul link per aprirlo)

Se invece non siete interessati neanche al mio racconto, allora che fate qui? Pussate via, sciò!

mercoledì 17 aprile 2019

Poesia - La terra del nobile uomo

Tempo fa ho scritto una poesia.
Metto subito le mani avanti, non mi reputo un vero poeta, né un cultore del genere, anzi, a dirla tutta ho odiato la mia maestra delle elementari che mi faceva imparare a memoria pagine e pagine di poesie senza che ne capissi il senso.
Accidenti a te maestra Angela!
Il rapporto con le poesie è un po' migliorato nel tempo, quando mi sono capitati sotto mano dei testi che illustravano il significato dei versi e spiegavano che dietro le parole c'erano immagini, sensazioni, simboli, sentimenti. Grazie a questo ho rivalutato Leopardi, Carducci, Ungaretti, Montale ecc... (diciamo un po' tutti i poeti nostrani, ad eccezione di Manzoni, con lui ancora non ho fatto pace!).
Infine è nato il vero e proprio interesse verso quest'arte grazie alle poesie dialettali che recitavano (e qualcuno ancora recita) gli anziani e i pastori delle mie parti.
In un altro post (che potete leggere QUI) ho parlato infatti della poesia dialettale in ottave, metrica che apprezzo particolarmente e a cui mi sono rifatto di tanto in tanto per creare qualche verso scherzoso.
Preso da questa vena, come anticipato all'inizio di questo post, ho scritto una poesia.
Ho buttato giù dei versi senza troppe pretese pensando alla mia regione, le Marche, rievocando quello spirito che nei secoli l'ha sempre caratterizzata, ovvero lo spirito della gente semplice ma lavoratrice, che ama tanto il vino e gli affettati quanto il buon vecchio lavoro manuale e la sana fatica.
Su, pensateci bene, in fondo un bel tagliere di affettati affiancato
da un fiasco di buon vino non è già di per sé un'immagine poetica?
Non vi evoca stimoli, sensazioni, pensieri, ricordi?
Forse è uno spirito che con i tempi moderni va scomparendo, ma che è ancora possibile assaporare se ci si ferma nelle contrade o  nei borghi di campagna o montani ancora abitati da coloro che, magari utilizzando un termine troppo semplice e abusato, sono definiti come "persone di una volta".
Ordunque, senza ulteriori indugi, vi propongo qui di seguito la mia poesia, sperando come sempre che possa strapparvi un'emozione o anche un semplice sorriso.
Buona lettura.

La terra del nobile uomo

Io sono la terra del nobile uomo,
di colui che non ha mai abbandonato,
che a testa bassa lavora mai domo,
sgobba sodo e ne resta appagato,
che non vuol ambrosia o dorato pomo,
ma brama sol il suo pane e salato.
Di questa semplicità sono invasa:
nobiltà cui la mia pelle è pervasa.

Perché più di un titolo, del sangue blu,
dei Pallotta, Della Rovere, Varano,
c’è un’aristocrazia che siede ben più su:
vento che soffia nell’animo umano!
È nei miei fiumi, colli e ancor più
nei monti, mare e persin nel pantano.
Che manco il fango insozza davvero
se pregno di fatica di cor sincero.

Così all’uomo qui nato ho donato
ognuna virtù che in largo ho spaso,
allorché su di me s’è inginocchiato
felice, la mia nobiltà l’ha invaso.
Io son terra nobile, hai mai pensato
che magari non è capriccio del caso
se fra tante altre regioni o stati
io son Le Marche, plurale maiestatis.

di M.N.Blackbeard

giovedì 21 febbraio 2019

Racconto - Non proprio inventati dal nulla

Avete mai sentito parlare del Premio Hypnos?
Per chi non lo sapesse è uno dei concorsi letterari italiani per quel che riguarda i racconti di genere fantastico più conosciuti nell'ambiente, indetto dalla Edizioni Hypnos che, come si può leggere nel loro sito, è "una casa editrice milanese nata nel 2010, specializzata in letteratura fantastica e weird, dedicata al recupero di classici dimenticati e alle nuove voci del weird moderno."

L'edizione del Premio Hypnos 2019 per "racconti appartenenti al genere weird o fantastico, o comunque contenenti elementi identificativi" ha visto pervenire oltre un centinaio di opere e fra i partecipanti c'era anche il sottoscritto, con un racconto dal titolo "Non proprio inventati dal nulla", di genere sicuramente poco weird ma certamente fantastico.
Oggi 21 febbraio 2019 sono usciti i risultati coi nomi dei finalisti e... non sono fra questi. Amen, va bene così. Non dico che non mi importa perché, inutile nascondersi, vincere è gratificante per ciascuno di noi, però non mi lamento dai, andrà meglio la prossima volta. Complimenti comunque ai finalisti, non vedo l'ora di leggere le loro creazioni.
Quel che posso dire con assoluta certezza è che mi sono divertito a scrivere questo racconto e che il risultato mi soddisfa, insomma, anche se non è da vittoria di un concorso, non penso sia proprio una ciofeca.
Visto che ormai sono escluso dalla volata finale del Premio Hypnos, ho deciso di pubblicarlo qui, in modo che ciascuno di voi, se ha una ventina di minuti a disposizione e se ne ha voglia, possa leggerlo.
Per invitarvi alla lettura ecco una breve introduzione:
Vi piacciono gli interrogativi tipo "Come funzionano le leggi della natura? Siamo soli nell'universo? Esistono altri mondi e altre realtà? Può un Professore di fisica universitario salvare il mondo?" Se la vostra risposta è sì allora questo racconto potrebbe piacervi.


Badate bene, non sperate di trovare eroi nerboruti, navicelle spaziali, divinità vendicative, draghi, elfi o entità sovrannaturali. La storia si svolge tutta dentro l'ufficio del Prof. Alexander Fleming e più che l'azione sono le nozioni scientifiche le vere protagoniste. E' più facile che apprezziate il racconto se siete fan di Piero Angela e SuperQuark piuttosto che de Il Trono di Spade.
Ok, ho parlato fin troppo, eccovi il racconto:
(cliccate sul link per aprirlo)

Ohi, io gli avvisi ve li ho dati tutti. Non venite poi a lamentarvi da me se non è il vostro genere.
Buona lettura

lunedì 21 gennaio 2019

Cacciatori di Negromanti - il ricavato in beneficenza

la copertina
Dopo circa un anno eccomi di nuovo a parlare della mia raccolta di racconti Cacciatori di Negromanti, disponibile su Amazon sia in formato kindle che cartaceo cliccando QUI.
Per chi è la prima volta che ne sente parlare cito la quarta di copertina: "Nel cuore dell'Italia si ergono i Monti Sibillini, un luogo mistico che da sempre è legato a episodi di magia. Questa catena in passato ha richiamato a sé streghe e negromanti che si recavano sulle cime dei monti per consacrare i propri grimori ai demoni e ottenere i loro servigi dando in cambio la propria anima. Il loro potere immondo era tale da scatenare disastri e flagelli nei territori circostanti. In un medioevo zeppo di malefici, superstizioni e arti occulte, di generazione in generazione una famiglia di cacciatori di negromanti si dedica alla lotta contro i potenti seguaci del demonio che infestano le montagne. Perché per quanto possono essere potenti le stregonerie, una lama, dopotutto, infilza allo stesso modo tanto un pollo quanto una fattucchiera."
Come appena accennato e come descritto nel precedente post, questo libro è composto da cinque racconti fantasy ambientati attorno ai Monti Sibillini durante il periodo medievale.
I Monti Sibillini, per chi non lo sapesse (ed è grave non saperlo, quindi sappiatelo!) è una splendida catena montuosa dell'appennino centrale che si snoda a cavallo fra Marche e Umbria, ed è la zona di epicentro dei disastrosi terremoti che hanno colpito la nostra penisola nell'agosto e ottobre del 2016.
Anche se ormai i giornali non ne parlano più, le zone colpite dai terremoti sono tutt'ora in ginocchio. Alcuni devono ancora ricevere le ultime SAE (soluzioni abitative d'emergenza - le famose "casette"), il 95% delle macerie non sono state rimosse, continuano dopo due anni gli accertamenti per quantificare i danni agli edifici e quindi stabilire gli eventuali contributi per la ricostruzione e ovviamente di ricostruire le abitazioni non se ne parla affatto. In sostanza, a distanza di 2 anni e mezzo ci sono persone che ancora non hanno una casa e non sanno se ce l'avranno mai... di sicuro non entro i prossimi 10 anni. Che bella prospettiva per gli abitanti e i commercianti del posto!
inutile commentare
Fra i vari paesi colpiti in territorio marchigiano, c'è Visso, dove vi è la sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini (che il 3 dicembre 2018, dopo mesi di vagabondaggio, ha ottenuto un container per ubicare i propri uffici... 2 anni per farsi dare un container, ho detto tutto!). Il centro storico di Visso è tutt'ora inagibile e inaccessibile se non tramite permessi speciali e con l'accompagno delle forze dell'ordine, perciò tutti i commercianti del centro sono stati stipati dentro delle casse di legno senza riscaldamento vicino a una canale a tempo indeterminato. E se d'estate dentro quelle scatolone si schiatta di caldo, ma si sopporta, d'inverno le temperature di Visso scendono tranquillamente a -10°C, ditemi voi come si può stare tutto il giorno così!
Cit. di Nightmare Before Christmas: "Dai rinchiudiamolo, chiuso in una cassa, dopo un secolo vedremo come se la passa!"
Questi coraggiosi commercianti comunque non hanno mollato e hanno creato l'associazione RisorgiVisso, facendo squadra e organizzando eventi e attività per riattirare le persone nel Comune (che era una perla per storia, arte e turismo incastonata fra le montagne) e far ripartire un minimo l'economia della zona, perché in fondo senza lavoro non c'è di che vivere e se non c'è di che vivere la gente se ne va e alla fine il territorio muore.
Proprio per aiutare queste persone che anche se in ginocchio lottano giorno dopo giorno con le unghie e con i denti per la loro terra, avevo deciso di donare il ricavato delle vendite di un anno di Cacciatori di Negromanti all'associazione RisorgiVisso.
Perciò in questo periodo sto effettuando le ultime riscossioni e, tirando le somme a ormai più di un anno dalla messa in vendita del libro, ecco il risultato: circa 100 copie vendute in totale, fra Amazon e punti vendita sparsi nel territorio, per un totale netto (ovvero tolte le spese di pubblicazione e la percentuale per i venditori a cui l'ho distribuito) di circa 180,00€.
100 copie forse non sono molte, è vero, ma a guardar bene non sono neanche poche per il primo anno di un libro inedito autoprodotto, non pubblicizzato tramite i normali canali (ho fatto solo un paio di post su facebook e basta) e non distribuito nelle librerie ma solo presso i piccoli commercianti delle zone colpite dal sisma del 2016.
Alla fine penso che posso ritenermi soddisfatto, avendo venduto tutte le copie che ho distribuito in giro. Qualcosa di meglio mi aspettavo dalla vendita on-line, ma ripeto, senza visibilità il risultato ottenuto è più che dignitoso.
A breve quindi effettuerò la donazione, sperando che nel mio piccolo possa comunque portare un aiuto ai commercianti di RisorgiVisso.

Grazie a tutti voi che avete contribuito!

Edit del 29/01/2019:
Donazione effettuata! ;o)
Ho arrotondato un po'.   ---------------------------------------------->