venerdì 19 novembre 2021

Chi è il mostro? - Racconto all'interno dell'antologia "Solo andata Transilvania"

Correva l'anno 2016, era febbraio e curiosando in rete alla ricerca di concorsi letterari con cui misurarmi per verificare le mie effettive doti di scrittore in erba, mi imbatto in un sito chiamato "Transilvania Project". Apro la pagina web e all'interno trovo un simpatico concorso, il "Concorso Transilvania" appunto.

Vampiri e Transilvania sono soggetti stra-abusati, ormai ben impressi nell'immaginario comune con precise caratteristiche e altrettanti peculiari cliché (i vampiri di Twilight, per quanto mi riguarda, non sono vampiri e pertanto non rientrano in tale categoria). La richiesta di chi organizzava questo concorso invece era proprio quella di tirare fuori qualcosa di nuovo dal cilindro, di prendere i tratti caratteristici dell'ambientazione vampiresca in Transilvania e di piegarli, plasmarli, ampliarli, distorcerli senza romperli, e scrivere quindi un racconto che potesse offrire ancora originalità a un genere apparentemente scontato.

Il premio per coloro che sarebbero stati selezionati sarebbe stato la pubblicazione in formato elettronico del proprio racconto. Fra la giuria si potevano annoverare anche scrittori italiani affermati quali Luca Tarenzi e Aislinn.

Bella sfida, ci sto! Questo mi son detto e allora ho provato. A  luglio 2016 uscirono i risultati con i finalisti del concorso, ovvero quelli i cui racconti sarebbero andati a far parte dell'antologia e, sorpresona, il mio nome era in quell'elenco di nove autori.

Qualcuno di voi si chiederà, ma se il bando era del 2016 e il tuo racconto è stato preso e pubblicato all'epoca, perché ce ne parli ora?

Ecco, in realtà le cose sono andate molto più alle lunghe di quanto si possa pensare. Per una lunga serie di ragioni che non sto qui a riportare, l'antologia di racconti ha visto la luce solo quest'anno, nel 2021, ed è finalmente stata resa pubblica e scaricabile (gratuitamente) il 23 ottobre, con il nome "Solo Andata Transilvania".

Cliccate sull'immagine per avere
tutte le informazioni circa il download
GRATUITO dell'antologia

Detto ciò, lasciatemi spendere due parole sull'antologia e sul mio racconto in particolare.
La raccolta è composta da nove racconti, tutti davvero validi, si può vedere come la curatrice del progetto (Erica la Leggivendola) abbia avuto una particolare e meticolosa attenzione per far sì che il prodotto potesse rendere al massimo delle sue possibilità. Io stesso sono stato contattato da lei più volte per rivedere insieme il mio racconto, confrontandoci per migliorarlo e valorizzarlo, ed è stata un'esperienza che mi ha fatto crescere molto come scrittore. Devo dire che a oggi, rileggendolo, cambierei alcune cose, soprattutto nella forma (all'epoca tendevo a usare molti più avverbi di quanti ne usi adesso) però non posso lamentarmi del risultato.
I racconti sono scollegati fra loro ma ugualmente legati l'uno all'altro da un filo invisibile che li attraversa silenzioso senza essere invadente e che ricorda costantemente da dove si è partiti, ovvero dall'idea di creare qualcosa di originale sulla Transilvania. E penso proprio che ci siamo riusciti.
Se volete saperne di più potete trovare informazioni QUI e QUI.
Per quel che riguarda il mio racconto, "Chi è il mostro?" (che per un banale errore di stampa sulla quarta di copertina riporta il mio nome vero, mentre all'interno riporta lo pseudonimo), per non svelare troppo posso solo dire che la mia idea è stata quella di giocare con l'ambientazione più caratteristica della Transilvania, coi suoi luoghi comuni, per far camminare il lettore su un sentiero che pensa di conoscere bene, eppure...
Ah, nel racconto ho anche inserito una velata citazione a "Frankenstein Junior", chi la coglie è bravo!

Be', direi che a questo punto non mi resta che invitarvi caldamente a scaricare l'antologia "Solo Andata Transilvania" e di augurarvi buona lettura.


sabato 20 marzo 2021

3 fenomeni fantastici moderni dei Sibillini

Animali leggendari, entità sovrannaturali e pozioni magiche, sembrano tutte cose appartenenti al regno della fantasia o ai vecchi racconti della mitologia e del folclore.
Effettivamente è così, ma è curioso constatare come sui Monti Sibillini, che in passato sono stati per eccellenza terre di fate, maghi, streghe, cavalieri e negromanti, anche negli ultimi anni si siano verificati alcuni episodi che hanno quell'inebriante sapore di mistero e magia.

Locandina 2018 di Fiastra Fantasy Keemar
Manifestazione fantasy dei Monti Sibillini

Diciamocela tutta, senza che vi prenda in giro, le cose di cui sto per parlarvi sono fenomeni naturali che si spiegano facilmente in maniera razionale, tuttavia è innegabile che essendo legati al territorio dei Sibillini essi acquisiscono un fascino tutto particolare, tanto che chi crede nelle favole qui può trovare campo libero per lasciar correre a briglie sciolte la propria fantasia.

Bando alle ciance, ecco i tre fenomeni fantastici moderni dei Sibillini:


L'UNICORNO
Nel luglio del 2017 è stato ripreso da alcune videotrappole poste fra i boschi delle montagne dei Sibillini uno dei più classici animali del mondo fantastico. Si è trattato di un drago, un grifone, un pesce con tre occhi? No cari miei, il protagonista è stato un unicorno.
E siccome l'unicorno dei Sibillini vuole distinguersi dalla classica rappresentazione di cavallo bianco col corno dorato che vomita arcobaleni, quest'esemplare ha scelto le più rustiche ma non meno nobili sembianze di un capriolo, ovviamente però dotato di un unico corno a punta. Eccovi qua la sua immagine più famosa tratta dalla videotrappola:

(fermo immagine dal video di Giuseppe Chiavari)

Gli unici caprioli dotati di corna (anche se è più corretto chiamarle palchi) sono i maschi, i quali le rinnovano ogni anno, perdendole fra ottobre e dicembre per poi vederle ricrescere col finire dell'inverno.
Chissà se questo unicorno perde stagionalmente la sua fantastica cuspide e, se sì, chissà che potere magico dona al fortunato che riesce a trovarla.


L'URLO DELLA SIBILLA
Sempre a luglio, ma questa volta nel 2015, un gruppo chiamato "The X plan" formato da tre ragazzi in cerca di misteri, durante un'escursione sul Monte Sibilla ha scattato una foto della montagna che avevano di fronte, ovvero il Monte Priora detto anche Pizzo della Regina.
Questi ragazzi cercavano un segno della presenza della leggendaria regina delle fate chiamata Sibilla, la più famosa fra le figure mitiche che caratterizzano il folclore della zona (è appunto da questa Sibilla che prende il nome il monte nel quale si dice essa dimori e per estensione è sempre da lei che deriva il nome dell'intera catena montuosa).
Era quasi il tramonto quando la luce del sole, ormai bassa, ha disteso alcune ombre per disegnare un profilo proprio davanti agli occhi di quei ragazzi.
E d'improvviso eccolo lì, di fronte a loro, proiettato sui pendii del Pizzo della Regina, la sagoma del volto della Sibilla, maga onnisciente e regina del suo regno fatato. Un volto che urla, forse per sgridare gli uomini che vivono sopra la terra per come stanno pian piano rovinando questo pianeta.

Foto di "The X plan"
Foto di "The X plan"
 
Un'apparizione durata solo pochi minuti, dovuta a particolari condizioni che si ripetono molto di rado, ma che è rimasta impressa per sempre negli occhi dei moderni sognatori.


L'ELISIR (o meglio il menù) DI LUNGA VITA
Uno dei paesi che vive all'ombra dei Monti Sibillini è Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, a ragione dichiarato il "Paese della longevità". Già perché nonostante la sua popolazione sia composta solo da 3200 abitanti, la cittadina possiede un numero di anziani belli arzilli, di cui alcuni oltre i 100 anni, incredibilmente superiore alla media nazionale.
 
Articoli di giornale
da discovermarche.wordpress.com
Articoli di giornale
da discovermarche.wordpress.com
 

Nel 2011 vi era addirittura una ultracentenaria, Santina Gennari, di ben 112 anni. In quell'anno lei e altre due giovincelle, sua sorella Carolina Gennari di 104 anni e l'amica Antonia Eusebi di 101, hanno svelato il segreto di lunga vita che ha permesso loro di attraversare un intero secolo.
Incantesimi, pozioni, elisir? Più o meno. Si tratta di cibo magico, un menù di lunga vita composto da risorse gastronomiche del territorio e preparato con tecniche culinarie locali.
Alcune portate hanno un nome che assomiglia più a una formula magica che a una pietanza, perciò come ogni bella magia è meglio che non vi sveli cosa c'è dietro, o in questo caso cosa c'è nella ricetta. Se siete curiosi potete informarvi da soli, magari recandovi sul posto (appena le restrizioni dovute al corona virus lo permetteranno) e assaggiando questi piatti.

Il menù delle ultracentenarie
da discovermarche.wordpress.com

In sostanza, se tanto vuoi campare, i prodotti locali (dei Sibillini) devi mangiare.
A pensarci bene, dei 3 fenomeni fantastici moderni qui descritti, questo della longevità ben al di sopra della media è forse l'unico che la scienza non è ancora riuscito a spiegare del tutto.
Che l'atmosfera magica dei Sibillini ci abbia messo davvero lo zampino?