giovedì 4 gennaio 2018

Cacciatori di Negromanti

Ed ecco a voi la mia prima raccolta di racconti: Cacciatori di Negromanti.

Signore e Signori: la Copertina
Per spiegare come è nata questa serie di racconti, occorre prima parlare un po' dei Monti Sibillini (tranquilli, sarò breve).
I Monti Sibillini costituiscono una catena montuosa a cavallo fra Marche e Umbria a me molto cara, purtroppo a volte epicentro di violenti terremoti, gli ultimi dei quali si sono verificati ad Agosto e Ottobre 2016.
I miti più famosi della zona girano attorno a due luoghi in particolare: la grotta del M. Sibilla e il Lago di Pilato.
La grotta si dice che conduca, attraverso un lungo un percorso pieno di pericoli all’interno della montagna, al regno sotterraneo di una regina chiamata Sibilla. Questa donna è un connubio di più figure che coesistono in un unico essere e, a seconda dei racconti che la riguardano, assume uno o l’altro carattere apparendo a volte come profetessa, a volte come fata buona e a volte come demonessa tentatrice. L’apertura, situata a 2150m di altitudine, si trova poco sotto la cima del monte e a oggi risulta ostruita.
La cresta del M. Sibilla
Il Lago di Pilato invece, situato a circa 1940m di quota sul M. Vettore, è visitabile ma con un certo riguardo, visto che al suo interno vive un piccolo crostaceo endemico, il Chirocefalo del Marchesoni, unico al mondo. Qui le leggende vogliono che lo specchio d’acqua sia un luogo demoniaco in quanto tomba del famoso prefetto romano Ponzio Pilato, che durante il processo a Gesù Cristo “se ne lavò le mani” condannando di fatto Gesù a morte. Per questo peccato pare che la sua anima sia stata dannata e, dopo varie vicissitudini, alla sua morte il corpo sia stato caricato su un carro trainato da bufali lasciati liberi di correre. Gli animali avrebbero peregrinato da Roma fino al M. Vettore, per buttarsi quindi dentro il lago, dove sarebbero sprofondati assieme al cadavere di Pilato.
Il Lago di Pilato in primavera, con la tipica forma a occhiale
Non approfondisco qui i miti di questi due luoghi, molto è stato scritto al riguardo e per chi fosse curioso e volesse saperne di più è facile reperire fonti e opere anche in internet. Forse comunque un giorno parlerò un po' di questo argomento.
Quel che pochi sanno invece è che ci sono molte altre leggende, tramandate dagli anziani dei piccoli paesi, che mostrano uno spaccato della vita popolana, condita di elementi fantastici, che in passato ha caratterizzato queste povere terre. Si hanno quindi fate dai piedi caprini che al tramonto scendono dai monti fino ai piccoli paesini a valle per ballare coi giovanotti dei villaggi; streghe che di notte liberano i cavalli conducendoli a corse sfrenate prima di riportarli alle loro stalle dove i contadini la mattina li ritrovavano tutti sudati e con le treccine alle criniere; negromanti vestiti con sai neri che andavano al Lago di Pilato a consacrare i libri del comando, offrendo la propria anima ai demoni, scatenando così bufere e altre calamità sulla zona; fantasmi che terrorizzano con urla e schiamazzi coloro che si ritrovano a passare per le zone un tempo teatro di sanguinose lotte; questi solo per citare alcuni esempi.
Streghe, negromanti e demoni ad un sabba molto composto.
"Siam dannati ma non maleducati"
È chiaro quindi che i Monti Sibillini sono una fonte infinita di spunti nonché un luogo ideale per ambientare storie di tipo fantasy, che non hanno nulla da invidiare a quelle di matrice anglosassone che oggi hanno un po’ saturato il genere.
Con questo proposito di mettere in risalto il folklore italiano, ispirandomi proprio alle storie e leggende secondarie dei Monti Sibillini, è nata la raccolta “Cacciatori di negromanti”.
Senza svelarvi troppo vi dico solo che si tratta di 5 racconti, ambientati in un contesto medievale fra i Monti Sibillini, che narrano le gesta di una famiglia di cacciatori di negromanti, i Fieracerqua, in un tripudio di azione, sangue, intrighi, e avventure. Ideale da leggere davanti a un caminetto col fuoco acceso, sorseggiando vin brulè!
Alla fine di ogni storia c'è una piccola nota dove parlo delle leggende e degli altri elementi che hanno ispirato il racconto, fatta, lo ammetto, per intrigarvi un po' e spronarvi a visitare gli splendidi luoghi dove le storie sono ambientate.

Se non vi ho incuriosito abbastanza vi do un'ulteriore motivazione per acquistare questa raccolta: da qui a un anno (ovvero fino al 31 dicembre 2018) l'intero ricavato della sua vendita verrà donato per aiutare i territori colpiti dai terremoti del 24 agosto e 26 e 30 ottobre 2016. A tal scopo già sono in contatto con l'associazione "Risorgi Visso". Vi esorto a visitare la loro pagina facebook, queste ammirevoli persone meritano tutto l'appoggio possibile! Cliccate sull'immagine sottostante.
pagina facebook
Cliccate l'immagine altrimenti i negromanti
vi manderanno un raffreddore!
La raccolta "Cacciatori di Negromanti" è disponibile su Amazon sia in formato cartaceo che in formato e-book (scaricabile su qualsiasi dispositivo tramite le App gratuite messe a disposizione) a questo link.



Nessun commento:

Posta un commento